La mia prima tela è stato un muro, di casa abbandonata, ferrovia o statale, la mia prima pittura era di bomboletta. Poi, dopo un lungo periodo passato in aula/studio, conseguito l’attestato, anzichè inseguire il circuito dei circoli, ho ripreso la strada ammaliato dal richiamo della folla disomogenea e multiforme dove ogni incontro è possibile, dove è bello esibirsi, mettersi alla prova, ascoltare schiette, semplici parole senza perifrasi ed offrirsi come mezzo, figura anonima, maschera. Questa sarà la decima stagione in cui praticherò l’antico mestiere di madonnaro, in cui vi starò tra i piedi, di intralcio al vostro cercare compulsivamente con lo sguardo oggetti, corpi da desiderare acquistare, possedere. La mia tela sarà il selciato e i miei colori spariranno presto. E forse qualcuno (difficile sia adulto) qualcuno che non abbia ancora dipinto in volto a tinte vivide il terrore, si troverà a godere delle forme prima che scolorino, senza nostalgia, senza mediare o rimandare con un clic.